Napoleone Bonaparte

Il Rivoluzionario, il Generale, il Console, l’Imperatore.

L’ammirazione per l’Imperatore Napoleone Bonaparte va oltre i titoli dinastici, che non possedeva.

Napoleone ha dimostrato che ogni uomo può farsi Re e Imperatore. Una regalità in cui la corona non costituisce il simbolo di un potere ricevuto o preteso per diritto divino ma il raggiungimento di una metà cui la Storia ha chiamato per meriti individuali. Ecco perché Imperatore dei Francesi e non di Francia!

Ecco perché l’apposizione della corona con le sue proprie mani. Qui è la differenza di “origine” e di “sostanza” tra l’Impero Napoleonico e il Sacro Romano Impero. Manzoni e Ceccardo lo hanno celebrato nella loro poesia perché hanno compreso la natura di questa differenza profonda che la figura di Napoleone incarnava.

I Bonaparte, quando ancora si chiamavano Buonaparte, ebbero origini Lunigianesi, come è stato ormai dimostrato, e dalla Lunigiana si trasferirono in Corsica, quasi a rimembrare l’antico dominio degli Obertenghi sull'Alto Tirreno e l’influenza della Liguria Orientale sull’Isola.

Per usare le parole di Ceccardo, noi apuani dovremmo dunque guardare a Napoleone come ad un fratello col quale abbiamo in comune Apua, l’Antica madre. Noi Italiani e Repubblicani dovremmo guardare a Napoleone come ad un esempio. Non per nostalgia di Impero, ma per la dignità di un uomo che fece vedere possibile un mondo nuovo e, se non mancò di errori, ne pagò di persona, alto, il prezzo.

Ricordiamo dunque, con i versi di Ceccardo, il Vate apuano, una data memorabile che porta con sé un significato profondo.

Il Presidente e il Consiglio Direttivo di APUAMATER