Ettore Beccari - Paolo Giannotti

alderano

Conosciuto dagli storici locali fin dall'800, il manoscritto settecentesco contenente la “Vita del duca Alderano I Cybo Malaspina”, del Canonico Odoardo Rocca, viene qui integralmente pubblicato per la prima volta. Lo studio dell'opera ha portato i curatori a rileggere la figura del duca Alderano secondo una prospettiva nuova, che contraddice l'opinione corrente (e la damnatio memoriae) invalsa nella storiografia locale dall'800 fino ai giorni nostri. Infatti, al di là dell'indiscusso valore storico-documentale del manoscritto (quasi una cronaca in presa diretta), il testo del Rocca viene riconsiderato in termini critici, nel tentativo di interpretare i fatti narrati secondo un'ottica distaccata, essendo evidente il coinvolgimento personale, emotivo e di parte dell'Autore nelle vicende turbolente dell'ultimo periodo della dinastia Cybo.

Ne emerge una figura di regnante tutt'altro che “sciagurata”, ma semmai angustiata dai problemi finanziari dello stato e dall'inevitabile decadenza della Casa, che già aveva caratterizzato le vite degli ultimi duchi Cybo; in ogni caso, un personaggio conscio del proprio ruolo, consapevole dell'opportunità di riformare lo stato, il cui fallimento è in buona parte dovuto -ed è questa la vera sorpresa emersa dalla rilettura del Rocca- sia alla fiera opposizione dei potentati locali, sia alla constatazione che il ruolo stesso del sovrano era limitato dalla sottoposizione all'Impero e dalla prerogative delle Comunità locali. E' comunque indubbio che la “Vita di Alderano” costituisce una fonte preziosissima per chi voglia studiare le antiche vicende di Massa ed è in definitiva anche una piacevole lettura per chi, più semplicemente, intenda solo ripercorrere alcune scene di vita della popolazione di Massa e di Carrara di trecento anni fa.