Lungo la costa apuana - Torri e fortificazioni costiere

Augusto Cesare Ambrogi nella breve introduzione del volumescarselli fotografico “Castelli e fortezze di Lunigiana”[1] dice:

“….In Lunigiana…..vi è anche la parte costiera che basa gran parte delle sue difese sulle torri d’avvistamento: dalle cinque terre a Marina di Massa sono documentate queste forme fortificate alle quali è quasi sempre abbinato un castello-recinto che ha il compito di proteggere le masse di “confluentes” all’arrivo delle incursioni barbaresche..…

Riassumendo possiamo dire che in Lunigiana vi è una notevole varietà di forme e di tipi di architettura militare. Dai Castellari di Zignago e Pieve San Lorenzo, cioè della protostoria, si arriva alla metà del secolo scorso..con le fortificazioni della Spezia..autentici gioielli di tarda architettura militare ottocentesca…e quelle dell’ultima guerra con concezioni tattiche del tutto diverse e innovatrici.”……

 

Il centro di questa costa è, naturalmente, Luni che così ci appare in antichi versi[2] tradotti da Ceccardo Roccatagliata Ceccardi:

    “……………………..……..dal veloce

cammin ne attrae con un candor corrusco

di mura la città che dall’argentea

Luna si chiama. Passano il biancore

dei gigli i balzi attorno, ove la selce

brilla d’un vago risplendor infusa:

una terra munifica di marmi,

che apparenza di nevi incalpestate

  ne la smagliante vision ostenta.”


[1] Camillo Franchi Scarselli e Augusto Cesare Ambrogi per “La Fotometalgrafica Emiliana”, ed. 1989, San Lazzero di Savena (BO)

[2]Da: “Un viaggio per mare”, racconto in versi del romano Claudio Rutilio Namanziano, V secolo d.C.

 

tellaroA Tellaro entriamo nel borgo, famoso anche per la leggenda del polpo salito a suonare le campane per allertare gli abitanti di un imminente sbarco saraceno. L’attuale campanile della chiesa di San Giorgio fu innalzato come TORRE D’AVVISTAMENTO dalla repubblica di Pisa tra il 1320 e il 1380. Un’altra TORRE, parte integrante delle antiche mura si trova all’ingresso del paese, nei pressi dell'oratorio di Santa Maria in Sella.montemarcello

 

Risalendo dal borgo la faticosa scalinata che conduce al bivio fra i sentiero per Lerici e Montemarcello, si incontra una deviazione che porta al minuscolo gruppo di case della Groppina, sparse fra terrazzamenti coltivati a picco sulle scogliere. Dopo poche decine di metri, percorse all’ombra della macchia mediterranea e con splendide viste su Tellaro, si incontra, abbarbicata al dirupo, la TORRE DI GROPPINA, antica struttura d’avvistamento, un po’ acciaccata dagli anni ma sempre presente a guardia della costa.

torre saracena

 

Continuando per il sentiero principale si arriva all’incantevole borgo di Montemarcello. Questo paese presenta una planimetria che ricorda un "castrum" romano con le vie strette che s'intersecano ad angolo retto. Secondo la tradizione popolare il nome si deve al console Claudio Marcello che vinse definitivamente i Liguri Apuani nel 155 a.C. Sono ancora visibili alcuni tratti delle mura che furono costruite dagli stessi abitanti. Uscendo dalla cinta muraria del XV secolo, si incontra un viottolo che, contornato da muretti a secco, porta ad una TORRE detta SARACENA, posta in posizione elevata ed aperta su tutte le direzioni. La torre è ora inglobata in una proprietà privata.

 

All’uscita sud del paese, in direzione di Bocca di Magra, si incontra chiodoLA BATTERIA “DOMENICO CHIODO”. Si tratta dei ruderi di un forte militare posto a difesa del nuovo arsenale di La Spezia. Inizialmente vi furono collocati obici che avrebbero dovuto colpire con la loro traiettoria curva, il ponte in legno delle navi nemiche. Successivamente, durante la IIa Guerra Mondiale, per ostacolare il nuovo incombente nemico costituito dagli aerei, fu trasformata in batteria anti-aerea. Il complesso venne colpito dai bombardamenti i quali, purtroppo, centrarono anche il vicino paese provocando numerose vittime fra i civili. Fu una delle poche fortificazioni costiere danneggiate dai bombardieri alleati che cercavano disperatamente di distruggere la vicina batteria di punta Bianca che però, meglio dissimulata, rimase inviolata per tutta la durata del conflitto.

punta biancaScendendo la mulattiera che, passando a valle della batteria Chiodo, dirige verso Bocca di Magra si incontra, quasi al termine del percorso, la notevole installazione della BATTERIA DI PUNTA BIANCA. Costruita fra il 1915 ed il 1923, come batteria anti-nave, svolse un importantissimo ruolo sul fronte della linea Gotica. La struttura era dotata, oltre che di tre bunker in calcestruzzo armato, di numerose gallerie in caverna , nelle quali erano collocati gli esplosivi e le cariche per i cannoni. La batteria, armata con cannoni navali a tiro teso, costituiva il cardine del sistema difensivo di questa zona capace, come era, di battere tutta la costa versiliese fin quasi a Viareggio. Lo stato attuale dell’opera è discreto se si considera che è trascorso più di mezzo secolo senza che abbia ricevuto alcun tipo di manutenzione.medioevale

 

Il sentiero prosegue e discende rapidamente costeggiando l’imponente Villa Fabricotti. In questa proprietà s’incontra l’ingresso al Monastero detto Santa Croce del Corvo. Accanto all’antica ottagonale cappella del Cristo Nero (crocefisso ligneo del XII secolo), è stata recentemente messa in evidenza una TORRE MEDIOEVALE. Considerando che si trovava a poca distanza dalla villa romana e dal porto di San Maurizio la sua funzione di guida e d’avvistamento sembrano scontate.

santa maria

 

Ma scendendo ancora lungo la scalinata che, dritta, porta al mare si possono individuare, con fatica, i resti coperti d’edera del FORTE OTTOCENTESCO “BATTERIA SANTA MARIA”. Accanto sorgono due edifici più recenti (probabilmente alloggi per i serventi). Tutta la struttura è privata e proprietà della Chiesa.deby ross

 

Una volta giunti alla sottile striscia di spiaggia di Bocca di Magra ci si dirige verso lo stabilimento balneare che sorge sulla punta. Questo è il Deby Ross, vecchia e mitica sala da ballo degli anni ’60, oggi stabilimento balneare e ristorante. La struttura è stata parzialmente ricavata da un pre-esistente BUNKER che comunicava con una galleria scavata nella viva roccia. Si tratta di una costruzione antisbarco della IIa guerra mondiale.

pilastro 

Ancora nei primi decenni del secolo la foce del Magra era un sicuro porto di ricovero dei navicelli che vi trovavano rifugio quando si levava il Libeccio. Fino a pochi anni fa si scorgeva, appena fuori dalla foce del fiume, un rudere che gli abitanti del posto chiamavano “Pilastro” e gli studiosi “ANGIOLUS” o “ANGELO” costituito da due enormi massi sovrapposti, probabilmente con funzione di faro di segnalazione o indicatore dell’imboccatura del porto. Attualmente è inglobato in uno stabilimento balneare e non più visibile..ameglia

 

Risalendo il Magra per attraversarlo al ponte detto della Colombiera e volgendo lo sguardo verso Ameglia, si può scorgere la possente TORRE, antecedente all’anno 1000. Anche se probabilmente non fu costruita per impedire gli attacchi dal mare certamente ha costituito, durante tutto il medioevo, una sicura guardia al sottostante porto di San Maurizio che aveva sostituito quello di Portus Lunae, interrato. Tralasciamo l’antico porto di Luni, quello di San Maurizio e le fortezze di Sarzana, oltre alle molte altre torri e castelli che contornano l’estuario del Magra. Nel territorio di Castelnuovo si trovano i ruderi della BASTIA DI MONTORBOLLO posti sul versante occidentale dello sperone che scende del monte Bastione. La Bastia, di cui restano poche tracce della torre circolare, della cisterna e delle mura perimetrali, fu costruito dai genovesi nel 1410 e distrutta dai fiorentini nel 1412.

 forte bastioneMolto vicino ai ruderi della Bastia sorge una delle più belle opere militari della costa: FORTE “BASTIONE”. Fu inaugurata negli anni ’80 dell’ottocento per difendere, con i suoi cannoni, l’Arsenale di La Spezia e la si volle significatamene chiamare, forse in ricordo del piccolo presidio della Repubblica Genovese, “Forte Bastione”. E’, al giorno d’oggi, abbandonato ma ben conservato. Si compone di due corpi: uno più basso, difeso da fossato e servito da ponte levatoio, adibito a caserma ed uno più alto, difeso da terrapieno, per alloggiare la batteria di cannoni. Particolarmente interessanti sono i depositi di munizioni, comunicanti con la sovrastante piazzaforte a mezzo di scale ricavate in strutture absidali coperte da calotte sferiche. Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo 1943-45, fu sede di batterie e reparti tedeschi e fu soggetto a vari bombardamenti alleati (che non lasciarono il segno) e scontri con i partigiani e i Nisei.ortonovo

 

Ad ORTONOVO si trova una elegante ed alta torre che, pur essendo probabilmente nata per difesa terrestre, ha sicuramente effettuato, data la ampia visuale che si gode dalla sua sommità, servizio d’avvistamento al tempo dei saraceni: si tratta della TORRE GIUINIGI, oggi adibita a torre campanaria.

tore 

Dimenticati nei boschi della Bandita fra Ortonovo e Castelpoggio si possono vedere i ruderi di una torre, delle mura e del vallo che proteggevano il piccolo presidio di VOLPIGLIONE. Nulla di particolarmente rilevante se non fosse che il racconto popolare attribuisce a questo luogo il fascino di nascondere un tesoro di monete d’oro nascoste proprio qui in salvo per preservarlo da una delle tante incursioni moresche.

 

Il castello di AVENZA, noto come la FORTEZZA DI CASTRUCCIO CASTRACANI, fu originariamente una torrione malaspiniano e per molti secoli funzionò come castrucciopresidio contro le invasioni saracene e barbaresche (almeno finché la battigia risultò a portata dei cannoni dell’epoca). Sul litorale apuano non si registrarono disastrosi sbarchi barbareschi come successe in Versilia. Solamente nell’estate del 1564 la fortezza dovette fare fuoco per tenere lontano dal litorale un naviglio corsaro. Ma, forse anche per la crescente distanza del mare, la successiva difesa dalle incursioni fu affidata a difese “private” o a pattugliamento della costa.  A MARINA DI CARRARA sorgevano due fortini per la difesa litoranea, FORTE ELISABETTA e MARIA BEATRICE (alla foce della Parmignola , allora confine con il Regno di Piemonte, non più esistente). Ma soltanto sul finire del secolo si riuscì ad approntare il primo, che sorse nella piazza della Chiesa dove attualmente c’è il Palazzo delle Logge (o palazzo Fabricotti). Non doveva essere granché visto che non riuscì ad impedire lo sbarco degli inglesi il 7 ottobre del 1808. Nel 1815 fu costruita una torretta per il telegrafo ottico (ancora esistente in via Garibaldi) e, nel 1830, un nuovo fortino pentagonale, spostato verso il mare che si ritraeva, sul sito delle scuole elementari. C’è il dubbio che queste costruzioni fossero state approntate più che per timore dei corsari, per tenere sotto controllo gli sbarchi di patrioti e rivoluzionari della Giovane Italia. Il Duca di Modena, Francesco IV, fece costruire tre nuovi fortini.

 muraglioneFra Marinella di Sarzana e MARINA DI CARRARA, sulla sponda sinistra del torrente Parmignola si incontra il cosiddetto MURAGLIONE, lunga barriera anticarro che dalla spiaggia, seguendo il corso del torrente Parmignola, saliva fino alla collina di Monte Barbuto. Fu costruito dalla organizzazione Todd come parte della seconda linea difensiva della Linea Gotica alle spalle della linea primaria che correva più a sud. Era corredata da ridotti corazzati e terminava con una grande galleria sotto il Monte Barbuto dove erano ospitati depositi e centrali radio/telefoniche. Dimostrò la sua validità difensiva dopo lo sfondamento del fronte impedendo alle truppe alleate di passarla se non aggirandola e conquistando le postazioni d’artiglieria che si trovavano sulle colline.fiat

 Proseguendo oltre lungo la costa incontriamo, a MARINA DI MASSA, sul retro della torre FIAT, un forte gemello ai due di Marina di Carrara, chiamato FORTE SAN FRANCESCO alla Calatella, il cui basamento è ancora ben visibile dentro il recinto della proprietà Naturalmente a Massa esiste il castello Malaspiniano ma non risulta essere mai stato impiegato per scopi di difesa della costa.

aghinolfi 

Diverso è il caso del CASTELLO AGHINOLFI che si erge sopra il borgo di Capanne di Montignoso, Il castello, di origine longobarda, incombe sull’allora stretto passaggio esistente fra le colline e il lago di Porta. Questo, essendo in comunicazione con il mare, poteva dare facile accesso a scorrerie ed invasioni dal largo. E’ quindi molto probabile che, grazie alla magnifica vista che spazia sull’intera costa tirrenica del Mar Ligure fino alla Corsica, sia stato usato come punto d’avvistamento. Non è escluso, anche se non provato, che le sue artiglierie siano state usate in funzione antisbarco e che costituisse rifugio per gran parte degli abitanti della zona. Durante la IIa Guerra Mondiale fu utilizzato come centro di fuoco dai Tedeschi.cervia

 

 

Nella striscia di terreno sottostante la fortezza Aghinolfi e prospiciente il lago di Porta fu edificata, fra il 1560 e il 1590 nella sua forma attuale , la TORRE COSTIERA DEL SALTO DELLA CERVIA. Voluta dal granduca Cosimo I° faceva parte di un sistema di torri di avvistamento, finalizzato ad ottenere il controllo della costa dell’alto Tirreno.

 forte marmi 

Un altro edificio, tuttora esistente, e facente parte del sistema di controllo costiero fiorentino, è il FORTE dello scalo dei Marmi (oggi chiamato Forte dei Marmi). Da qua in poi iniziava l’estesa struttura del Portus Pisanus che, partendo da Motrone, arrivava fino a Castiglioncello.

 

 

Cito solamente la torre dimatilde Viareggio Si tratta della vecchia cinquecentesca TORRE MATILDE Impropriamente detta "Matilde" perché erroneamente attribuita alla duchessa Matilde di Canossa, si erge sulla sponda destra del porto-canale Burlamacca, Le prime notizie su Viareggio risalgono al XII secolo, quando i Lucchesi e i Genovesi, loro alleati, costruiscono un fortilizio - Castrum de via Regia - sulla riva del mare, in sostituzione di una precedente torre di legno impiegata come posto di guardia. Intorno alla metà del Quattrocento il canale Burlamacca rimase l'unico sbocco al mare dello stato lucchese, e quindi assunse un'importanza crescente che rese necessaria la bonifica dell'area circostante, mentre si incrementava il traffico nel canale, attorno al quale veniva nascendo un borgo marinaro. Con l'arretramento del mare il fortilizio perse la sua utilità come difesa dello scalo marittimo, rendendosi necessaria la costruzione della torre "Matilde" come struttura difensiva avanzata, realizzata tra il 1534 e il 1542, atta ad ospitare una guarnigione di circa quindici soldati.