Natale di Roma

Carissimi Soci e Amici di Apuamater

2.773 anni fa nasceva Roma. Nasceva con un rito di fondazione. Altre città saranno fondate, sul suo esempio, nell’antichità latina e classica, nel Rinascimento e anche nei tempi più recenti. Essa, e il mito universale che l’accompagna, stanno a fondamento della cultura e della storia dell’Occidente. Perciò Roma non può, né potrà mai essere, di una sola parte.

Giuseppe Mazzini sognava la Terza Roma che realizzasse gli ideali del Risorgimento, contraddistinta dagli ideali di Libertà e di Uguaglianza da portare a modello non solo all'Italia, ma all'intera Europa. 

Auguriamo che questa sia la Roma che verrà!  Il Presidente e il Consiglio Direttivo di APUAMATER Così ricorda la fondazione di Roma Ovidio il 21 di aprile (Fasti, IV, 807-862): "Siamo giunti all'origine dell'Urbe [...]. Si sceglie un giorno adatto in cui tracciare con l'aratro il perimetro delle mura; erano prossime le Palilie: da esse si comincia l'opera.

Si scava un fossato sino a trovare la pietra, si gettano biade nel fondo e si porta terra dal vicino suolo; si riempie di zolle il fossato; colmatolo, vi si erge un altare, e quel nuovo focolare fa bene il suo ufficio con ardente fiamma. Poi, premendo la stiva, Romolo traccia con un solco le mura; trascinano l'aratro una vacca bianca e un niveo bue.

Queste le parole del re: "Assistetemi, o Giove, nel fondare la città, e tu, o padre Marte, e tu, o madre Vesta! Volgete a me la mente tutti voi, o dei, cui è pio rivolgere l'invocazione! La mia opera sorga con il vostro auspicio. Duri a lungo la sua potenza sul mondo conquistato, e siano a lei sottomessi l'Oriente e l'Occidente." Egli pregava, e Giove espresse l'augurio con un tuono a sinistra, e scagliò un fulmine dalla parte sinistra del cielo. I cittadini, lieti del presagio, gettano le fondamenta, e in brevissimo tempo già sorgevano le nuove mura.”