Francesco Valentini

Con il periodo post-unitario, la città di Carrara vive una fase nuova della sua vita sociale e urbanistica. Non solo perché lo sviluppo industriale, legato al marmo, la proietta in una dimensione internazionale, ma anche perché nuovi soggetti si affacciano sulla scena cittadina.

Sono spesso stranieri (soprattutto inglesi, americani, svizzeri) che giungono per concludere affari, ma anche per diffondere quella religione valdese (che in Italia assumerà spesso la connotazione di Chiesa Libera) che già con lo Statuto Albertino aveva ricevuto il diritto alla libertà di culto nel Regno di Sardegna.

Il libro nasce da una conferenza tenuta da Claudio Palandrani il 14 dicembre del 2014, per celebrare il 150 anniversario della presenza della Chiesa Valdese-Metodista a Carrara. Pur essendo estraneo al culto evangelico, grazie alla sua competenza storica l’autore era stato chiamato da Dino Bertoneri, presidente della Comunità Evangelica Metodista di Carrara e dalla pastora Letizia Tomassone per parlare di Francesco Valentini, che aveva rivestito la funzione di Pastore Evangelico e ricoperto cariche pubbliche importanti nel comune di Carrara fino a svolgere, per un lungo periodo, il ruolo Sindaco facente funzione della città apuana in un momento di grandi trasformazioni del tessuto urbano e sociale.

Valentini fu certamente un personaggio complesso e al tempo stesso affascinante, su cui non si era mai soffermata l’attenzione degli storici cittadini, forse per la difficoltà a reperire fonti biografiche e bibliografiche. Il lavoro di Claudio Palandrani, portando a conclusione una ricerca indubbiamente non facile, ha messo finalmente in luce aspetti sconosciuti della Carrara ottocentesca e, in particolare, il mondo di strette relazioni e di conflitti più o meno aperti, esistenti nel contesto carrarese del tempo.

Emergono così le dure prese di posizione di parte cattolica all’affermarsi della Riforma a Carrara attraverso il fertile lavoro svolto dai protestanti in città; i molti e proficui rapporti con la Massoneria locale, di cui Valentini era membro autorevole, ed altri aspetti assai interessanti e storicamente importanti.

Il libro racconta dunque un pezzo della storia di Carrara utile a comprendere un momento storico particolarmente importante, ma anche a cogliere il carattere di una comunità aperta, accogliente e tollerante come poche altre verso la diversità culturale in un secolo che vede affermarsi una borghesia del marmo che in pochi anni contribuisce a cambiare, le antiche consuetudini ed il volto stesso della città, restituendo a Francesco Valentini il merito storico di aver guidato Carrara in queste complesse ed epocali trasformazioni.