Vedute massesi - Palandrani Soldano

Nel 2007 vedute massesiMassa compie 450 anni. La fondazione, ad opera del Marchese Alberico I Cibo Malaspina avviene il 10 Giugno 1557. La città albericiana, racchiusa dentro le alte mura,  si è mantenuta sostanzialmente inalterata fino all'unità d'Italia. La realizzazione della ferrovia cambia profondamente la realtà urbana precedente e tutto il territorio ad essa collegato, fino a renderne irriconoscibili i tratti caratteristici più significativi. Con l'Ottocento la città ed il paesaggio che le faceva da amena cornice, si trasformano radicalmente, ma fino a poco oltre la metà del XIX secolo Massa cresce e si sviluppa fra le sue porte monumentali, tra le sue strade e le piazze barocche con fontane marmoree da cui sgorga un'acqua pura e freschissima. La vita cittadina scorre serena fra le case dipinte, all'ombra di una corte, principesca e poi ducale, forse un pò anacronistica, ma certamente non priva di aspetti positivi e singolari.

Se alla committenza di Alberico I dobbiamo la produzione di una prima serie di disegni, che oggi costituiscono un corpus documentale di valore assoluto per conoscere la Massa dei primi decenni del XVII secolo, ai viaggiatori che a partire dal secolo successivo giungevano in Italia per ammirare le vestigia storiche e le bellezze ambientali, dobbiamo invece taccuini di viaggio e non pochi schizzi, studi e dipinti dei luoghi da essi visitati. Il Grand Tour, che porta nel Bel Paese i giovani rappresentanti dell'aristocrazia e delle classi agiate europee, in un viaggio finalizzato alla loro formazione culturale raffinata e cosmopolita, ha lasciato un segno profondo nella cultura del vecchio continente. Ma ha anche lasciato una straordinaria quantità di opere grafiche e pittoriche, la gran parte delle quali giace ancora da esplorare negli archivi pubblici e privati, che costituiscono una vera miniera per una ricerca volta alla definizione dell'immagine delle città e del paesaggio italiano in un'epoca nella quale ancora non esisteva la fotografia.

Passaggi del marmo- Palandrani Soldano

Da oltre passaggiduemila anni il marmo segna il passaggio apuo-versiliese e il destino stesso dei suoi abitanti. Le fiancate e le vette delle Apuane portano i segni di un lavoro intenso, faticoso, febbrile, che non era eccessivo, un tempo,  definire eroico. Erano il teatro naturale nel quale si svolgeva la quotidiana lotta tra uomini induriti dal lavoro e montagne aspre che custodivano gelosamente il tesoro che portavano in grembo.

I pittori, prima e meglio di altri, hanno colto nel bianco paesaggio del marmo e delle caveil motivo di una autentica ispirazione artistica che ha saputo trasfondere sulla tela gli elementi costitutivi di un mondo fatto di luci abbaglianti, di silenzi profondi e rombi dirompenti. un mondo nel quale si udivano le grida lontane dei cavatori, i rumori dei martelli e dei cavi che segavano il monte, le chiamate dei lizzatori che scandivano ritmicamente il tempo per calare a valle i grandi blocchi di marmo. Questa poesia del marmo, fatto di umana fatica, di candidi blocchi e scaglie taglienti, ha affascinato gli artisti.

Quelli locali, che ben conoscevano il significato di una grande tradizione che ha reso magnifiche le città di tutta Europa, e quelli che da ogni luogo venivano nel territorio apuo-versiliese per conoscere direttamente, da vicino, un mondo di cui avevano sentito dire cose terribili e meravigliose. Di queste storie, gli artisti hanno reso testimonianza in un'epoca in cui la fotografia non aveva mosso i passi o stava cominciando a diffondersi.

E lo hanno fatto filtrando la realtà attraverso la sensibiltà che derivava loro da una personale attitudine e formazione. Il loro lavoro non è dunque un semplice e oggettivo atto di documentazione. E' anche interpretazione soggettiva e personale di luoghi, fatti e situazioni, che solo l'occhio e la mano dell'artista avrebbero saputo rendere in modo così ricco di elementi poetici e drammatici al tempo stesso. 

XX Settembre 1870 Roma capitale

Contributi XX settembreper le celebrazioni del XX Settembre

nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità Nazionale

Sala della Resistenza - Palazzo Ducale di Massa -

20 Settembre 2011

 

Claudio Palandrani  Presidente del Circolo Culturale EDERA

XX Settembre 1870 - Porta Pia

una breccia tra storia e coscienza

 

Rodolfo Polazzi  Presidente dell’ AMI - Associazione Mazziniana - Massa

Un’epigrafe a Massa

per commemorare il XX SETTEMBRE

tra la fine dell’800 e i primi del ’900