Le più antiche vedute di Massa..

Aver riconosciuto lebasamento più antiche vedute delle città cybeein terra apuana, scolpite su un antico basamento conservato nel museo del Prado e fino al 2009 sconosciute agli storici locali, getta nuova luce sulla storia di questi possedimenti, e sul loro signore, quel marchese Alberico che assurgerà poi al rango di Principe del Sacro Romano Impero. 

Massa, Carrara, Avenza e Moneta sono le figlie amatissime e devote che Alberigo presenta orgogliosamente. Il suo progetto ideale e politico di fondatore di città, si trasforma nel tempo in modo coerente in quello di fondatore dello Stato Cybeo.

Lo studio iconologico offre chiavi di lettura che confermano quanto l'autore ha scritto nel suo libro Alberico e Massa-La città e il giardino, pubblicato nel 2003, che ha aperto nuove importanti prospettive agli studi storici albericiani.

Questo nuovo libro testimonia ulteriormente la grandezza di Alberico e la sua straordinaria visione umanistica di Principe del tardo Rinascimento. 

Alberico e Massa - La città e il giardino

Claudio Palandranialberico e massa con questo lavoro, aggiunge un'ulteriore tessera al mosaico della storia di Massa e dei Cybo-Malaspina; una lettura in chiave ermetica dell'urbanistica e delle imprese di un principe del "tardo Rinascimento".

Se la figura di Alberico I Cybo Malaspina è stata, asuo tempo, analizzata sotto diversi profili, da quello politico istituzionale, socio-economico, storico-artistico e architettonico, diplomatico a quello numimastico, ancora non è stato affrontato, in modo sistematico e approfondito, lo studio di questo Principe, dalla forte personalità, sotto l'aspetto del linguaggio simbolico che, come afferma l'autore, nel caso di Alberico e della sua creatura, Massa Cybea, suggerisce una esegesi orientata in senso ermetico.

Il Marchese di Massa, poi Principe, da uomo rinascimentale, colto e raffinato qual era, non poteva rimanere insensibile al simbolismo ermetico che si era ampiamente diffuso fra il XVI ed il XVII secolo nell'ambito delle corti e delle classi colte. L'indagine condotta dall'autore, minuziosa e puntuale, con dovizia di riferimenti filosofici, mitologici, alchemici, simbolico ed esoterici, denota una profonda conoscenza di questo aspetto, che apre orizzonti, almeno per molti, sconosciuti.

Dante, i Malaspina e la Lunigiana

Una lettura agevole,dante divulgativa e ricca di immagini, è quanto di meglio si possa desiderare per cercare di avvicinare i giovani e il vasto pubblico alla conoscenza di Dante e dei suoi rapporti con la Lunigiana e i suoi signori, nel 1306.  L'occasione del settimo centenario offre lo spunto a questa pubblicazione che vuole essere un omaggio al grande poeta, ma anche un grato riconoscimento per l'ospitalità dei Malaspina, che gli rese meno amaro l'esilio favorendo la ripresa del poema interrotto, che forse, senza l'amicizia incontrata in Val di Magra, non avrebbe mai visto la conclusione.

La conoscenza di Dante e della sua opera può offrire innumerevoli elementi di riflessione a quanti sono distratti e disorientati dai rumori di una post-modernità che sta allontanandoci sempre più velocemente dalla ricchezza culturale di questa nostra amata Italia, piena di contraddizioni ma anche straordinariamente stimolante.

Dante rappresente una preziosa palestra di ricerca ed una miniera di conoscenze personali. Ci aiuta a pensare con categorie di pensiero universali e ci insegna a superare una visione contingente, materialistica e utilitarista della realtà, aspirando ad un alto pricipio di giustizia.

Proprio nel nel nostro difficile tempo storico, la sua opera evidenzia tutta la sua straordinaria attualità. Lui, esule dalla sua città, ci insegna ad amare la nostra terra e la nostra storia.