Prende finalmente avvio il complesso lavoro di restauro del monumentale gesso di Antonio Canova che ritrae Napoleone in veste di Marte pacificatore. L’opera, bisognosa di urgenti restauri, è di proprietà dello Stato Italiano ed è giacente presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.

L’ing. Alessandro Guadagni, responsabile per l’Italia del Souvenir Napoleonien, l’Associazione internazionale che ne ha promosso il recupero in occasione del bicentenario della morte dell’Imperatore (di origini lunigianesi), ha avviato da tempo una raccolta di fondi per finanziare il lavoro necessario da parte degli esperti restauratori dell’Accademia.

Quando anni fa, sotto una diversa Amministrazione Comunale, contestai i rifacimenti di Piazza Aranci e di Piazza Mercurio, due piazze cittadine interne al perimetro urbano alberìciano, perché ritenevo che il grigio della pietra serena, estraneo al contesto urbano pieno di luce e di colori, di fontane e di forme, non fosse rispettoso della storia e dell'immagine tardo-rinascimentale della nostra città, non potevo certo immaginare che il peggio sarebbe stato ancora da venire.

Non potevo immaginare che l’immagine di Piazza Palma, con suo crocicchio “caotico” di strade, con i suoi Pini e i suoi aranci (uno l’avevo donato io nel corso di una campagna di forestazione urbana di Italia Nostra qualche anno fa) sarebbe stata ridotta ad un algido piastrone “quadrettato” come le griglie di una cella contro la quale si infrange la fantasia e la voglia di vivere di un detenuto.

Carissimi Soci e Amici di Apuamater

Ci sarebbe da domandarsi se sia ancora attuale ricordare cosa accadde a Roma centosettantadue anni fa. Si, perché le Costituzioni conquistate dal popolo hanno bisogno che non vengano mai dimenticati il prezzo e i sacrifici che sono costate.

APUAMATER vuole ricordare quella che è stata l’esperienza politica più rivoluzionaria, più nuova e più straordinariamente visionaria che l’Ottocento Italiano abbia espresso nella sua complessa vicenda politica: La Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi.